ARCHEO TOUR (MAIORI-MINORI-POSITANO)

L’incantevole costa tra Positano e Vietri presenta profonde insenature interessate, tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., dalla presenza di scenografiche ville marittime; una particolare tipologia di villa extra urbana, vero e proprio status symbol del rango più agiato, destinate a ricchi personaggi. Tra di esse sono note le ville di Positano, Amalfi, Minori e Marina di Vietri sul Mare. Uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura residenziale di lusso è il complesso archeologico scavato negli anni Trenta, tra l’età augustea e l’età giulio-claudia, dai rappresentanti dell’alta aristocrazia e borghesia romana a Minori. La villa, che sorgeva nel fondovalle della profonda insenatura del Reginna Minor, disposta su diversi livelli di terrazze, nel 79 d.C. fu gravemente danneggiata a causa di un’eruzione vulcanica, modificandone l’assetto morfologico. Della villa, che doveva essere molto vasta, si conserva il corpo centrale articolato su due livelli, originariamente ubicato tra due aree scoperte. Del livello superiore restano poche strutture ridotte alle sole evidenze di fondazione, mentre al livello inferiore era collocata la sala da pranzo estiva dotata di
ninfeo. Nel giardino sorgeva una vasca rettangolare in asse con l’ambiente più importante della villa, la sala da pranzo ornata da ninfeo.

Presso Positano è stata avviata una prima campagna di scavo che ha riportato alla luce ambienti intonacati e ornati da cornici in stucco. Secondo Matteo Della Corte, la villa sarebbe appartenuta al liberto Posides Claudi Caesaris, dal cui nome deriverebbe il toponimo Positano. All’interno della durissima piroclastite sono emerse le impronte cave di grossi pali lignei portanti del soffitto in tegole e coppi. Al di sotto della cornice in stucco, sulla parte sinistra è raffigurato un ippocampo, e sulla destra, un aquila su globo mentre nel riquadro centrale compaiono un pegaso e due amorini, questi ultimi di stucco in rilievo.

Maiori invece è interessata dalla presenza dell’Abbazia di Santa Maria de’Olearia: questo complesso si estende su tre piccole chiese costruite a partire dal 987 grazie a Pietro e al nipote Giovanni. Al nome della zona venne accostato ben presto il termine “de Olearia”, che deriva dalla presenza nella zona di ulivi produttivi che producevano anche le olive che avrebbero alimentato un frantoio nella stessa zona. Per 500 anni circa in quest’area si sviluppò un’intensa vita monastica, ma nel 1509 con la morte dell’ultimo abate la vita religiosa nella zona cessò praticamente del tutto. Testimonianza dell’antico splendore dell’abbazia sono gli stupendi affreschi murali realizzati tra l’XI e il XII sec.